Lettera agli studenti 2017

Sullo sciopero dagli esami di profitto nella sessione autunnale 2017

Cari studenti,

dalle mail che sto ricevendo vedo che comincia ad esserci una certa agitazione riguardo allo sciopero degli esami programmato per settembre 2017.

Lo sciopero è stato proclamato come supporto alle rivendicazioni della docenza universitaria riguardo al blocco degli scatti stipendiali istituito nel 2010. Non mi dilungo sui dettagli tecnici, che se volete potete approfondire su questa pagina. Qui mi limito a sottolineare che per noi, a differenza che per altre categorie del pubblico impiego, questo blocco ha effetti permanenti, che durano fino a fine carriera; i suoi effetti economici totali per ciascun docente variano a seconda della sua età e della sua posizione accademica, ma nella maggior parte dei casi sono quantificabili in parecchie decine di migliaia di euro; l’articolo di cui vi ho fornito il link calcola un massimo di 140.000 euro, netti e senza calcolare gli effetti pensionistici.

Si tratta chiaramente di un danno devastante, che ripeto pesa sui soli docenti universitari: le altre categorie del pubblico impiego hanno sì subito il blocco degli scatti stipendiali negli anni 2010-2015, ma poi gli scatti sono ripresi come se il blocco non ci fosse stato. In pratica, si è trattato di un giusto contributo alle finanze statali limitato agli anni della crisi, non di una penalizzazione destinata a ripercuotersi sull’intera vita lavorativa del dipendente.

Contro questa situazione si sono tentate altre forme di lotta che non penalizzassero nessuno: ad esempio l’astensione dalla VQR, della quale potete leggere su questa pagina. Non hanno funzionato, per vari motivi sui quali non mi dilungo ma che includono anche boicottaggi e tentativi di intimidazione da parte delle autorità accademiche. Ci si rimproverava tra l’altro che se si voleva protestare occorreva metterci la faccia e perdere giornate di stipendio; altre forme di sciopero erano incomprensibili, autolesionistiche e illegittime.

Siamo dunque a questo. Una contrapposizione tra docenti non è assolutamente quello che vogliamo, tanto che lo sciopero prevede la soppressione soltanto del primo degli appelli d’esame della sessione autunnale; nel caso fosse previsto un unico appello, esso si terrà comunque due settimane dopo la data prevista. Indubbiamente questo può costituire un disagio per alcuni di voi, comunque superabile con un po’ di flessibilità e di programmazione anticipata. Ove si creassero problemi con le scadenze previste per l’assegnazione di borse di studio, fate pressione sulle autorità dell’Ateneo, che sono certo vi verranno incontro.

Certo, potreste scegliere di non capire né appoggiare la nostra protesta, e fare altro: insistere con noi affinché rinunciamo allo sciopero, intervenire con autorità accademiche e ministeriali affinché lo annullino d’autorità, richiedere lo svolgimento formale dell’esame con l’attribuzione di un voto politico. Sono tutte iniziative già prese o programmate da associazioni studentesche. Potrei dire molto riguardo ad esse, ma ve lo risparmio; se questa è la strada che volete prendere mi limito ad augurarvi buona fortuna, magari chiedendovi se vorreste davvero vivere in una società nella quale il diritto di sciopero è sostanzialmente soppresso perché inevitabilmente qualcuno ne viene danneggiato.

Una sola cosa vi chiedo: non continuate a scrivermi per chiedermi se parteciperò allo sciopero, se e quando metterò gli appelli sostitutivi, e così via. E’ ancora troppo presto; credo che sia abbastanza chiaro che sono intenzionato a scioperare, ma alcuni dettagli non li ho chiari neppure io, e ci può essere qualche differenza tra i corsi che tengo a Siena e quelli che tengo a Bologna. Soprattutto, non credo fareste mai le stesse domande al macchinista del treno o al pilota di un aereo che in un giorno di sciopero vi dovrebbe far arrivare da qualche parte. Diversamente dal pilota e dal macchinista, io vi avvertirò con un piccolo anticipo: dopo la chiusura delle liste d’esame, se necessario manderò a tutti gli iscritti una mail tramite il sistema di prenotazione dell’Ateneo.

Un cordiale saluto,

Luca Graverini
6 lugio 2017

Modalità dello sciopero

  • Nella sessione di esami di profitto autunnale p.v., relativa all’anno accademico 2016-2017, ci asterremo dal tenere il primo degli appelli degli esami di profitto già programmati nel periodo anzidetto, per la durata massima di 24 ore corrispondenti alla giornata fissata per il primo degli appelli che cadano all’interno del periodo 1° settembre-31 ottobre 2017, così come comunicato da ciascun Professore o Ricercatore al Direttore del Dipartimento ovvero alla propria struttura di riferimento.
  • Tutti gli esami corrispondenti verranno, di conseguenza, spostati all’appello successivo, che si terrà regolarmente.
  • Verrà assicurata in ogni caso la tenuta di almeno un appello degli esami di profitto nell’ambito del periodo 1° settembre – 31 ottobre p. v. Pertanto, nelle Sedi in cui i calendari degli esami prevedano un solo appello per gli esami di profitto in tale periodo, e questo cada nel periodo anzidetto, ci asterremo dal tenere tale appello, per la durata massima di 24 ore corrispondenti alla giornata fissata, ma stabiliremo un appello straordinario dopo 14 giorni dalla data del giorno dello sciopero.
  • Verranno assicurati tutti gli esami di profitto al di fuori del periodo 1° settembre – 31 ottobre p. v.
  • Verranno assicurate inoltre in tale periodo tutte le altre attività istituzionali.